Di seguito l’intervista a Francesco Pascale, Presidente della Cooperativa Terra Felix:
Si è conclusa la raccolta del Grano antico Terra Felix a ‘La Balzana’ il bene confiscato alla camorra più grande d’Italia. Com’è andata la raccolta e quanti ettari avete in concessione?
Purtroppo quest’anno a causa delle avversità metereologiche causate dei cambiamenti climatici il raccolto è stato di circa un terzo inferiore a quello dell’anno scorso. Sui complessivi 5 ha abbiamo raccolto appena 150 q tra grano moderno e grano antico. La nostra cooperativa gestisce questo fondo ormai da tre anni e contribuisce in una piccola parte al mantenimento e alla produttività de La Balzana.
In cosa consiste il progetto di filiera Grano Nostrum? Quale valore sociale ed economico ha per voi?
L’adesione alla filiera Grano Nostrum ci ha consentito di partecipare ad una rete costituita da agricoltori trasformatori e utilizzatori di uno dei prodotti più importanti della nostra terra. Le farine ricavate dal grano della filiera vengono utilizzate dei migliori pizzaioli del mondo e questo contribuisce alla valorizzazione delle nostre eccellenze e delle nostre tradizioni agricole e contadine da sempre perno dell’economia di terra di lavoro. Coltivare grano in un terreno confiscato alla criminalità organizzata contribuisce al grande progetto di restituzione di un bene comune alla cittadinanza e aiuta le cooperative sociali ad attivare percorsi di legalità ed economia civile.
Come nasce Terra Felix? Quali sono i beni confiscati che gestisce e le attività svolte?
Terra Felix nasce nel 2012 per contribuire alla valorizzazione della nostra terra provando a ribaltare una delle etichette più brutte del nostro territorio ovvero quella della terra dei fuochi. I nostri progetti insistono su percorsi di rigenerazione di beni comuni e di beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso iniziative innovative di coinvolgimento del tessuto sociale locale.
Obiettivi futuri?
Attivare percorsi di agricoltura 4.0.