Venti terreni agricoli confiscati a Schiavone Saverio Paolo e sette terreni agricoli confiscati a Schiavone Francesco ‘Cicciariello’; uno spazio notevole non solo per gli ettari ma soprattutto per il valore simbolico, sociale, economico.
Uno spazio di trasformazione e di riscatto che grazie ad Agrorinasce che lo ha ricevuto in concessione dal Comune di S. Maria La Fossa e successivamente dato in assegnazione con una procedura pubblica all’Associazione Terra Verde è diventato fertile e produttivo, una fertilità diversa dal suo passato: fertile di legalità e anche il grano, che quest’anno è stato coltivato, ha un sapore migliore.
Il 13 luglio “Terra Verde” ha ultimato la raccolta del grano, cogliamo l’occasione per raccontare non solo l’esperienza, ma anche la storia dell’Associazione Terra Verde, fatta di impegno e determinazione, tramite le parole del Presidente Ovidio Marzaioli.
Di seguito l’intervista a Ovidio Marzaioli, Presidente Fattoria Didattica ATS Terra Verde
- Il 13 luglio 2023 avete terminato la raccolta del grano: un momento di festa, ma anche di riscatto. Innanzitutto com’è andata la raccolta? Quali sono le caratteristiche del vostro grano e com’è inserito nel mercato?
La mietitura resta una delle più belle attività socializzanti in quanto rappresenta la chiusura di tutto il lavoro invernale e resta impressa negli occhi di tutti la grandiosa opera di raccolta e conservazione di una materia prima così preziosa e vitale.
Quest’anno però a causa della devastante grandinata di maggio e di alcune forti piogge di giugno, il raccolto è stato più basso (circa 320 quintali rispetto ai normali 500); come vede anche noi di Terra Verde subiamo sulle nostre attività le ripercussioni dei cambiamenti climatici e ciò ci ha spinto a progettare un uso diverso e più sostenibile dei terreni affidati.
Il nostro prodotto è un buon grano aureo e questo è confermato dalla filiera (nell’anno 2019 fu acquistato dalla Voiello) che utilizziamo in virtù anche di alcuni test di qualità per stabilirne la quotazione e il conseguente prezzo a quintale.
Siamo davvero orgogliosi della nostra attività agricola e ciò a maggior ragione dopo aver superato (con grandi sacrifici) nel 2020 un incendio doloso del nostro raccolto.
Il ricordo di quel vile atto di codardia ci ha dato più forza nel continuare la nostra attività ed anziché scoraggiarci, come pensavano gli autori dell’incendio, ci ha fatto apprezzare la solidarietà della società civile di S. Maria la Fossa a cominciare dall’ente comunale.
- Nel 2011 l’associazione ATS Terra Verde ha presentato un progetto di recupero per la realizzazione di una fattoria didattica, nel 2016 vi sono stati assegnati con procedura pubblica diciotto terreni agricoli confiscati a Schiavone Saverio Paolo per un totale di circa 10 ettari localizzati nei pressi della stessa fattoria. Perché avete scelto di investire su un bene confiscato?
Perché è nella natura del terzo settore occuparsi di un welfare sociale sempre meno pubblico e sempre più orientato al volontariato e alla buona forza degli enti no profit. A nostre spese abbiamo capito la differenza che esiste tra un buon progetto di recupero di un bene confiscato alla camorra e il recupero vero e proprio. Questa differenza l’abbiamo rilevata e la rileviamo giorno per giorno e solo grazie al lavoro dei volontari e delle persone che collaborano con Terra Verde possiamo proseguire questo nostro lavoro di recupero e messa a sistema dei beni usciti dal circuito della legalità e finiti nella disponibilità malavitosa.
Il mettere insieme più realtà del terzo settore è stata l’idea vincente e soprattutto per la prima volta mettere a capo dell’ATS Terra Verde (e della gestione della stessa) il Movimento Consumatori di Caserta è stato un atto ancor’oggi unico con questa modalità e che ci ha permesso prima di vincere un finanziamento di Fondazione con il Sud che ci ha consentito di ristrutturare e recuperare i terreni e il casale e poi di darci la forza di proseguire e di far crescere il progetto fino ad oggi.
- “Solo la confisca non basta. I beni sottratti alla camorra devono diventare fonte di ricchezza per il territorio” così Raffaele Cantone, già Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, in occasione dell’inaugurazione della Fattoria Didattica gestita dalla vostra Associazione “ATS Terra Verde”. Ci racconta le attività dell’Associazione?
La giusta affermazione del giudice Cantone è la vera chiave di volta di tutto l’attuale modello della confisca e dell’assegnazione dei beni ad enti no profit che ne chiedono la gestione, cioè se sia questa la strada migliore per rimettere nel circuito legale i beni confiscati. A questa domanda la risposta è sicuramente si ma con possibili miglioramenti sia formali che sostanziali; rimanendo alle migliorie sostanziali è evidente che il reingresso dei beni confiscati nell’economia legale del territorio è il primo obiettivo da centrare, ma anche per impedire il riprendere strade di illegalità strisciante e deve avvenire con un percorso che permetta al bene di “rigenerarsi” attraverso la gestione sociale dello stesso.
Rispondendo alla domanda posta sulle attività, tutto parte da un progetto di filiera corta tra produttori agricoli e consumatori e fondato su di un accordo con la CIA di Caserta che ha visto una fase promozionale iniziale fondata sull’allora innovativo concetto di riduzione delle distanze tra consumatore e produttore e con la promozione del km 0 attraverso l’apertura di un punto vendita per gli associati al centro di Caserta così trasferendo la campagna in città ed anticipando le tante iniziative attualmente in voga.
Come fase di lancio si operò per il coinvolgimento della cittadinanza e delle istituzioni sul concetto “Terra Verde” ed i valori che essa vuole esprimere in termini di sostenibilità ambientale, territoriale e sociale il tutto intriso dal principio di legalità attraverso iniziative di sensibilizzazione e formazione promosse dal Movimento Consumatori Caserta in collaborazione con ASIPS ed Agrisviluppo (le vecchie aziende speciali dell'Ente Camerale casertano).
Da questo periodo iniziale, nel quale esistevano tra le associazioni costituenti Terra Verde ruoli ben definiti ma troppo rigidi, l’ATS ha fatto ponderatamente il salto nella gestione dei beni confiscati come un naturale prosieguo e concretizzazione del concetto di filiera corta e di sinergie tra produttore e consumatore. Ma anche in tale nuovo profilo di approccio operativo resta centrale il ruolo informativo ed educativo verso il consumatore e soprattutto le giovani generazioni attraverso la creazione della fattoria didattica quale naturale sviluppo dei principi presentati in origine.
- Progetti per il futuro?
Nel corso del 2022, grazie alla collaborazione con Agrorinasce ed il Comune di Santa Maria la Fossa è stato presentato all’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati un nuovo progetto di rilancio e miglioramento dei beni affidati a Terra Verde incentrato sull’uso sostenibile del territorio, che prevede l’installazione di un impianto di produzione fotovoltaica di energia rinnovabile (con potenza fino a 500 Kw) e l’implementazione di un allevamento di cavalli di razza “Persano” anche ai fini di attività sociali quali l’ippoterapia per l’utile impiego delle stalle che originariamente avrebbero dovuto ospitare l’allevamento bufalino.
Pertanto, tenendo presente che la razza di cavalli Persano sono gli stessi che attualmente sono allevati nella reggia di Carditello in ossequio ad una tradizione che risale al periodo del Regno delle due Sicilie e che la produzione da FER (fonti di energia rinnovabili) dell’impianto fotovoltaico che verrà installato è fortemente incentrata sui principi cardine della tutela ambientale, l’idea posta a base del nuovo progetto di riqualificazione è orientata oltre che alla legalità anche alle politiche green ed al rispetto delle naturali vocazioni del territorio.
Tale proposta progettuale è stata positivamente valutata e resa finanziabile dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri competente dopo l’accorpamento dell’Agenzia anche in quanto compatibile con la fattoria didattica e la produzione agricola esistente nel progetto Terra Verde e pertanto, oggi come nel 2016, siamo sulla rampa di lancio per iniziare questa nuova avventura sociale che auspichiamo dia nuova linfa non solo ai beni affidati, ma a tutto il territorio circostante di cui confidiamo possa essere positivo traino sociale ed economico.