Santa Maria La Fossa (CE)- Sesto ed ultimo seminario del progetto ‘La Casa dell’architettura’ al Centro di Educazione e Documentazione Ambientale Pio La Torre, sede operativa di Agrorinasce.
Un progetto finanziato dalla Regione Campania e realizzato da Agrorinasce, in collaborazione con la Fondazione Real Sito di Carditello, Consorzio Generale di bonifica del Bacino Inferiore del Volturno e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta e coordinato dall’Arch. Maria Maddalena Simeone.
“Si conclude un ciclo di seminari con un ragionamento di prospettiva” così l’Amministratore Delegato Agrorinasce Giovanni Allucci “Per Agrorinasce pensare ad un progetto complessivo sulla qualità dell’architettura è fondamentale su un territorio in cui insistono grandi progetti di riqualificazione che riguardano la Balzana, i Regi Lagni, la Reggia di Carditello. Vogliamo essere protagonisti insieme a tutti questi enti anche per la rigenerazione di un asse naturale ed ecologico come è quello del Volturno. Il progetto in questione nasce in questo senso, per noi la priorità è la valorizzazione di questo territorio con la finalità di coniugare funzionalità e bellezza”. Il dott. Allucci ha inoltre sottolineato che obiettivo del progetto è quello di rafforzare la collaborazione istituzionale e la sinergia tra questi enti e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, perché solo in questo modo si possono raggiungere risultati nello sviluppo del territorio.
Dello stesso parere il Sindaco di Santa Maria La Fossa Nicolino Federico “Abbiamo individuato un’area territoriale che va dal Volturno ai Regi Lagni. Un’area che stiamo valorizzando con progetti importanti. Ovviamente le problematiche territoriali ci sono e sono notevoli, ma siamo sulla strada giusta per favorire la ripresa dei territori”. La riqualificazione parte dalla qualità dell’architettura e del paesaggio, da qui la collaborazione preziosa dell’Ordine degli Architetti.
“Bellezza e degrado: due parole antitetiche, ma parole chiave di questo progetto” così Raffaele Cecoro, Presidente Ordine degli Architetti Caserta “Due parole che fanno capire bene il nostro territorio fatto di contraddizioni. Le potenzialità ci sono per far prevalere la bellezza. Sebbene questo sia l’ultimo seminario, il percorso iniziato con La Casa dell’Architettura non termina oggi”. Il Presidente dell’Ordine lo ha definito un percorso entusiasmante, che continuerà lavorando in sinergia, raccogliendo e coltivando gli spunti lanciati durante il percorso.
Primo intervento tecnico è stato quello dell’Ing. Camillo Mastracchio, Direttore Generale Consorzio Generale di Bonifica del Volturno: “Se vogliamo vivere in un territorio ricco come il nostro, innanzitutto bisogna tenerlo in ordine. Da qui l’importanza della manutenzione. Non abbiamo bisogno tanto di investimenti, quanto della manutenzione, per evitare che interventi climatici estremi comportino problemi nella gestione del fiume e di questo corridoio”. L’ingegnere ha condiviso con i presenti la programmazione che ha reso possibile la trasformazione del territorio dal 1956 ad oggi e quanto l’azione di bonifica idraulica, i sistemi di drenaggio, abbiano influito sulla vivibilità del territorio. Ad oggi tuttavia i centri urbani si sono ampliati, creando problemi di compatibilità con l’ambiente, parallelamente i sistemi di drenaggio sono rimasti pressocché invariati. La trasformazione che sta subendo il territorio dev’essere accompagnata dalla sensibilità ambientale e dev’essere motivo di rigenerazione, non di degrado.
“Il ruolo dell’arte attraverso esperienze come queste si pone dal punto di vista dell’osservatore comune e si generano relazioni per poter costruire un’immagine di noi stessi” queste le parole dell’Arch. Maria Maddalena Simeone coordinatrice scientifica del progetto, per introdurre il progetto “Oh-ah-si” del Laboratorio Puca, che hanno documentato la risalita del fiume, incontrando e raccontando le storie delle popolazioni che lo vivono.
Un modo per coinvolgere anche la popolazione nella rigenerazione fluviale è rappresentato dai contratti di fiume, la cui struttura e l’iter di formazione sono stati spiegati dal Prof. Domenico Moccia, già Docente di Urbanistica alla Federico II e Segretario Nazionale INU, membro del Comitato di pilotaggio dei Contratti di fiume: “I contratti di fiume sono un modo di attuazione di politiche di qualità dell’acqua e di resilienza, generando collaborazione tra Enti centrali, Enti locali e popolazione. Attuare politiche ambientali non è una cosa semplice, il consenso di tutti gli stakeholders coinvolti è condizione indispensabile per l’attuazione dei processi di rigenerazione e i contratti per loro natura hanno caratteristiche multi-disciplinare e multi-settoriali.” Obiettivi principali dei contratti fiume sono: qualità delle acque, sicurezza dei territori fluviali, fruizione dei territori fluviali. “Uno strumento interessante, che mette insieme varie componenti” lo ha definito l’Avv. Flavia Di Sangro della Direzione Generale Difesa Suolo. La Regione Campania nel 2013 ha firmato l’Adesione alla Carta Nazionale dei contratti di fiume, scegliendo questo strumento tra le strategie di tutela delle risorse idriche, nonché potenziandone la normativa negli anni successivi.
A concludere il contributo della Prof.ssa Patrizia Valerio dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, che con il suo gruppo di studenti ha realizzato un progetto laboratoriale sulla decorazione e coinvolgendo le cattedre di scultura e pittura con molte idee e spunti per creare arte e bellezza all’interno della Balzana, anche attraverso il riciclo dei materiali di scarto o ispirandosi alla flora e fauna presente o anche alla storia e all’architettura dei luoghi. Tante le immagini e le visioni che possono essere un segno e un simbolo di ciò che diventerà la Balzana nel prossimo futuro.