Santa Maria La Fossa (CE)- In una sala gremita di studenti, ingegneri, architetti e rappresentanze istituzionali, si è svolto il secondo seminario de “La Casa dell’Architettura” al Centro di Educazione e Documentazione Ambientale Pio La Torre di Santa Maria La Fossa.
Dopo i saluti del Sindaco di Santa Maria La Fossa Nicolino Federico “Guardare al di là, oltre il confine, la sinergia è il modo migliore per lo sviluppo locale” e l’Arch. Mario Diana in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti di Caserta, è iniziato il secondo appuntamento del ciclo di seminari di Architettura rientranti nel progetto “Riciclo fisico e simbolico del paesaggio della Piana del Basso Volturno: dal degrado alla bellezza” promosso da Agrorinasce, Fondazione Real Sito di Carditello, Consorzio Generale di bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta e finanziato dalla Regione Campania con i fondi della Legge regionale 19/2019 per la promozione e qualità dell’architettura.
Partendo dalla riflessione sul lavoro complessivo di recupero che si sta attuando nel Basso Volturno, in specie dei Comuni di Santa Maria La Fossa e San Tammaro, comuni con criticità ambientali e sociali dovute a infiltrazioni criminali, ma con alto potenziale culturale e di crescita socio-economica (si pensi al delicato lavoro di recupero sul complesso agricolo “La Balzana” sito nel Comune di Santa Maria La Fossa), il progetto in questione ha la finalità di ideare la complessiva valorizzazione di un territorio con le sue potenzialità nell’agricoltura, nell’ambiente, nelle infrastrutture culturali e anche quelle confiscate alla camorra. Aree beneficiate da finanziamenti pubblici e la cui opera di valorizzazione poggia su un’importante collaborazione e sinergia istituzionale.
Ad introdurre l’Amministratore Delegato Agrorinasce Giovanni Allucci, il quale, in occasione dei 25 anni di attività di Agrorinasce, ha introdotto il seminario con un excursus sulla storia di Agrorinasce e l’importanza dei beni confiscati e della loro rivalorizzazione. In particolare spiegando le sfide di recupero su La Balzana, bene confiscato alla camorra più grande d’Italia, oltre 200 ettari che Agrorinasce trasformerà in Parco Agroalimentare dei Prodotti Tipici della Campania.
“L’istanza sociale coniugata con l’istanza estetica rende migliore la vita delle persone-così l’Arch. Marilena Simeone Coordinatrice dell’attività di progettazione- L’idea di bellezza procede di pari passo con l’idea di rispetto dei luoghi in cui viviamo. La mia collaborazione con Agrorinasce comincia oltre 10 anni fa per interpretare le potenzialità dei luoghi, ovvero dei beni confiscati. La Casa dell’Architettura, qui istituita, è un presidio di qualità dell’architettura e crea un legame tra luoghi e persone. La cura dei luoghi, sperimentata soprattutto dove i beni erano luoghi della malavita, parte dalla ricerca della bellezza. Ogni progetto ha una collocazione culturale e di etica ecologica in una visione integrata al paesaggio (come si sta, del resto, pensando la rivalorizzazione de “La Balzana”, in armonia con la vocazione agricola del territorio)”.
L’ing. Carmine Basco Direttore tecnico Fondazione Real Sito di Carditello: “E’ fondamentale il tavolo tecnico messo insieme da questo progetto: dalla sinergia nascono i risultati più importanti.” Ha inoltre illustrato le visioni prospettiche e sulle iniziative previste alla Reggia di Carditello.
Sul tema del coinvolgimento dei giovani, ha riflettuto la Direttrice del Dipartimento di Architettura dell’Università Vanvitelli Ornella Zerlenga: “Lavorare insieme affinché i giovani abbiano consapevolezza della bellezza, dell’onestà, delle potenzialità e del valore di un territorio che spesso non si conosce abbastanza. La seconda riflessione riguarda la ri-generazione e la condivisione di una visione”.
All’iniziativa hanno aderito gli studenti dell’Istituto “Guido Carli” di Casal di Principe indirizzo agrario, del Liceo Artistico San Leucio, della Facoltà di Architettura di Aversa.